Questo accade perché pensiamo che il nostro pensiero sia quello giusto e che “l’altro da noi” stia sbagliando, o se proprio non sta sbagliando sicuramente non sta facendo/dicendo le cose altrettanto bene come le faremmo/diremmo noi.
La verità è che facciamo una fatica enorme ad accettare la diversità dell’altro e che questa mancata accettazione ci fa perdere la possibilità di crescere, perché il confronto con un pensiero diverso dal nostro ci consente di ampliare e cambiare le nostre mappe mentali, accrescendo le nostre conoscenze e le nostre consapevolezze.
Perché se non ci conosciamo bene può accadere che la diversità dell’altro metta in discussione le nostre certezze, cosicché per non correre il rischio di farci trovare ignudi e impreparati partiamo all’attacco e azzeriamo l’altro, perdendoci la possibilità di crescere, nutriti da nuove idee e pensieri diversi dai nostri.
In noi donne la tendenza ad insegnare all’altro come e quando fare/dire le cose è purtroppo molto spesso innata, per cui il rischio di perderci la bellezza della diversità è concreto perché tendiamo, per tutta una serie di motivi, a non esporci e a prevenire il confronto per evitare ferite emotive.
e adattiamola al femminile, recuperando le nostre diversità
Mettetevi alla prova, mentre parlate con qualcuno, chiunque esso sia, provate a porvi in posizione d’ascolto e solo quando questa persona avrà terminato la formulazione della frase, iniziate a pensare alla risposta.
Cercate di comprendere il senso della comunicazione, tralasciando la vostra idea in merito, magari la strada di cui state parlando è la medesima, ma la prospettiva è opposta, per cui uno descrive una salita e l’altro una discesa.
Non perdete la possibilità di scoprire che proprio quella salita ripida nasconde un magnifico scorcio..
Emanuela
Articolo a cura di Emanuela Barreri, originariamente apparso su Turin Business Network Donna https://tbndonna.it/categorie/rubriche/psiche-era-una-donna/