Sto leggendo un libro, “A job to love”, un lavoro da amare.
Ognuno di noi dedica gran parte della propria vita al lavoro e fare un lavoro che piace è un obiettivo a cui mirare, con costanza e determinazione.
Per capire qual è il lavoro della propria vita è necessario farsi delle domande, guardarsi dentro ed impegnarsi a pensare che cosa vogliamo veramente, ma anche che cosa ci piace fare, come ci piace vestirci o il genere di persone che ci piace frequentare, perché il lavoro che andremo a fare coinvolgerà i nostri interessi e i nostri valori, ma soprattutto occuperà gran parte del nostro tempo di vita.
In passato si studiava e poi si faceva il lavoro per il quale avevamo studiato, senza cambiarlo per tutta la vita; oggi non è più così, anzi spesso intraprendiamo un corso di studi e poi facciamo un altro lavoro, oppure ad un certo punto della nostra vita cambiamo del tutto lavoro.
Il cambiamento che è intorno a noi ci fa paura, ma allo stesso tempo ci porta a rinnovarci, come dice Einstein è anche una risorsa e un’opportunità, ci dà la possibilità di cambiare andando alla ricerca di un nuovo lavoro, che sentiamo più “nostro” e soprattutto che ci faccia stare bene.
Questa opportunità di cambiamento va però in prima battuta vista e poi colta, osando vie nuove che spesso non intraprendiamo perché non ci sentiamo in grado di affrontarle.
Perché inventarsi il lavoro?
Perché diciamo sempre che il lavoro manca, ma la verità è che i lavori e le professioni tradizionali stanno scomparendo e stanno invece nascendo nuove attività e nuove idee.
Oggigiorno è cambiato il modo di lavorare, il lavoro a tempo indeterminato non esiste più e ci dobbiamo abituare a cambiare datore di lavoro sempre oppure dobbiamo metterci in proprio, aprendo la partita iva.
Contano sempre più la progettualità e le competenze trasversali, il sapersi organizzare in autonomia, il darsi e raggiungere degli obiettivi, il saper risolvere problemi, gestire lo stress e tanto altro.
Costruire il lavoro, “inventarci il lavoro”, creare il nostro futuro:
“Come donna è ancor più facile, siamo più creative e cooperative, sappiamo lavorare in gruppo e gestiamo da sempre mille faccende contemporaneamente. Abbiamo la sensibilità di cogliere le emozioni altrui e di allargare lo sguardo”.
Dobbiamo solo crederci e partire.
A presto,
Emanuela
Se fossi interessato all’argomento ecco un servizio dedicato.
Articolo a cura di Emanuela Barreri, originariamente apparso su Turin Business Network Donna https://tbndonna.it/categorie/rubriche/psiche-era-una-donna/
Photo by Remy Baudouin on Unsplash