Metafora: una figura che si sovrappone a un’altra figura e che ci consente di “trasportare” il significato da una all’altra.
Non ci crederete, ma ci può essere molto utile nell’attività di consulenza aziendale.
Leggere le imprese e gli studi professionali attraverso le metafore
Nel libro di Gareth Morgan “Images” vengono proposte numerose immagini da utilizzare per leggere l’impresa: nulla ci vieta di utilizzare le stesse immagini per leggere gli studi professionali.
L’impresa è una macchina
La prima metafora proposta è quella della macchina, in cui ogni tassello è funzionale al tassello successivo. In un’ottica prettamente meccanicistica c’è un obiettivo da raggiungere e un percorso da seguire per raggiungere quell’obiettivo. Il lavoro è organizzato in base alla specializzazione dei compitie in base a un’impostazione tayloristica del lavoro, in cui prevale la razionalità e l’efficienza produttiva.
L’impresa è un organismo
La seconda metafora proposta è quella dell’organismo.
Attraverso questa vediamo l’organizzazione come un sistema aperto, in relazione con l’ambienteche la circonda e che comunica con l’esterno attraverso confini permeabili e flessibili. C’è un’attenzione diversa alle risorse umane, in quanto si ritiene che la produttività dipenda non solo dagli aspetti tecnici, ma anche e soprattutto dallo stare bene al lavoro.
L’impresa è un cervello
Un’ulteriore metafora attraverso la quale è possibile leggere le organizzazioni è il cervello, mediante cui l’organizzazione può essere vista come un centro di elaborazione delle informazioni, con processi di input, elaborazione dei dati e di output. L’organizzazione vista come cervello è in grado di auto-apprendere e di auto-organizzarsi autonomamente, in un processo di crescita e di cambiamento auto-generativo.
L’impresa è un sistema culturale
Nella metafora dell’organizzazione come sistema culturale l’accento viene posto sulla cultura in cui l’azienda opera: un’azienda giapponese, per esempio, è molto diversa da una italiana e allo stesso tempo ogni azienda ha una propria cultura che si è costruita nel tempo e si concretizza nelle consuetudini aziendali, nell’immagine data all’esterno e in tanto altro ancora.
L’impresa è una prigione
Una metafora dal nome che fa un po’ paura è quella della prigione psichica, che si rifà a Platone e al mito della caverna. Attraverso questa metafora si analizzano quelle componenti emotive e irrazionali che fanno sì che le organizzazioni siano spesso “intrappolate” nei propri pensieri e scollegate dall’esterno, fattori spesso dimenticati dalle scuole di pensiero tradizionali.
Quale metafora per descrivere la tua impresa, o il tuo studio professionale?
Esistono ancora molte altre metafore e ogni impresa o studio professionale può essere visto sotto luci diverse.
Non c’è un’immagine “migliore” o “peggiore”: dipende da chi osserva e dal momento in cui si osserva.
Proprio in base a queste considerazioni, nel libro di Morgan, che è basato su modelli di aziende americane o canadesi, non viene esaminata una metafora che potrebbe essere molto calzante per il nostro mondo, la famiglia.
L’impresa è una famiglia… all’italiana
In Italia molto spesso l’imprenditore o il titolare dello studio rappresenta il papà e come tale si comporta: i dipendenti sono i suoi figli, molto spesso in fase adolescenziale.
Come in una famiglia, chi decide sono i genitori, che controllano e indirizzano, punendo quando è necessario per far “crescere” o premiando quando lo ritengono giusto. Se si deve assumere, ci si rivolge ad amici della famiglia; se si chiude l’azienda o lo studio, lo si vive come fallimento personale e così via.
A presto,
Emanuela
Originariamente apparso su Ratio Mattina il 15/3/2018
Photo by Nik Ramzi Nik Hassan on Unsplash