Raggiungere la versione migliore di noi stessi

Emanuela Barreri

Come possiamo diventare la versione migliore di noi stessi?
Come possiamo lavorare meglio?

Nella vita lavorativa come nella vita privata, tendiamo spesso a paragonarci agli altri e a voler essere come loro. 

Purtroppo questo atteggiamento determina una sensazione di inferiorità e di inadeguatezza che ci procura malessere e sposta in continuazione l’attenzione sugli altri. Tutto questo finisce con il portarci a mettere in atto azioni che non sempre portano ai risultati voluti, proprio perché non sono del tutto “nostre”.

Come possiamo lavorare sul meglio di noi stessi?

 

In ambito lavorativo, per esempio, tendiamo a copiare soluzioni organizzative che altri hanno attuato senza adattarle alla nostra realtà. Poi magari ci lamentiamo che non funzionano!

1. Confrontiamoci… ma non copiamoci!

Il confronto con gli altri è sicuramente utile, perché ci può far capire che cosa possiamo cambiare o in che cosa possiamo migliorare. Tuttavia,  copiare asetticamente che cosa fanno gli altri non funziona, perché ogni realtà lavorativa ha una propria peculiarità che richiede soluzioni fatte su misura o se non altro adattate alla singola realtà.

2. Non è tutto oro quel che luccica…

Il confronto sociale con l’altro è poi particolarmente faticoso quando ci si misura sul tema denaro, perché siamo spesso intimamente convinti che agli altri le cose vadano meglio e che guadagnino più di noi.

3. L’erba del vicino non è sempre più verde

Il nostro desiderio a volte è di essere come qualcun altro e di avere il loro stesso stato sociale. Ma spesso idealizziamo, perché non vediamo che anche gli altri hanno problemi e difficoltà… o perché i problemi e le difficoltà dell’altro non vengono mostrati, volutamente o meno.

Ma attenzione… l’apparenza inganna!

Non è mai facile mettere in mostra le proprie difficoltà in un mondo in cui il successo si misura in base all’apparenza. Oggi tendiamo a ostentare una ricchezza che non sempre abbiamo, attraverso i beni materiali che utilizziamo, auto o casa o studio professionale, alimentando nell’altro invidia e imitazione.

Negli ultimi anni di crisi questo fenomeno si è intensificato perché, nonostante i margini di guadagno inferiori e le perdite su crediti aumentate, non sempre il tenore di vita è sceso. Ognuno si sente in dovere di mantenere quell’immagine di “professionista che socialmente ci si aspetta e generare aspettative reciproche tra colleghi.

Confrontarsi con se stessi è sempre costruttivo

Questo perché ognuno di noi vorrebbe essere come l’altro, che vede più bello e più ricco, dimenticando che il confronto più costruttivo è con se stessi, nel cercare di migliorarci e di essere sempre più autentici.

Ognuno sa di avere punti deboli e margini di miglioramento, che vanno affrontati a prescindere dagli altri.
Concentrandoci sui successi degli altri, veri o presunti, rischiamo di inseguire obiettivi altrui che ci possono distrarre dal perseguire i nostri, impedendoci di diventare “il meglio di noi stessi”.

Emanuela

Articolo uscito originariamente su Ratio Quotidiano il 03/04/2019.

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