Nel mondo del lavoro, oltre alle nozioni di base e alle competenze tecnico-professionali, esiste anche qualcos’altro.
Mi riferisco alle competenze trasversali, indispensabili a livello occupazionale non meno che nella vita.
Quali sono le competenze richieste dal mondo del lavoro?
La scorsa settimana ho partecipato a un tavolo di lavoro nel quale si discuteva sul futuro della formazione. Gran parte del tempo è stato dedicato al tema delle competenze richieste dal mondo del lavoro, attuale e futuro.
La cosa che mi ha più colpito è che per la maggior parte dei partecipanti al tavolo, tutti tecnici ed esperti di settore, le competenze trasversali (soft skill) sono equiparate alle competenze di base, tanto che ne sono uscita convinta che fossero la stessa cosa.
Partiamo dalle competenze di base
Dopo aver partecipato al tavolo di lavoro, ho deciso di approfondire il tema e chiarirmi le idee, partendo dalla definizione di competenza intesa come valorizzazione di quanto una persona sa fare, indipendentemente da come lo ha studiato o imparato.
Effettivamente, secondo l’Isfol (Istituto per lo Sviluppo della Formazione professionale dei lavoratori), le competenze si suddividono in competenze di base, trasversali e tecnico/professionali.
Le competenze di base sono quelle minime, indispensabili per lavorare ma anche per vivere. Ad esempio si tratta delle conoscenze linguistiche, normative, economiche e organizzative, necessarie per entrare nel mondo del lavoro e indispensabili anche in altri contesti.
Che cosa sono le competenze trasversali, o soft skill
Le competenze trasversali (soft skill) sono indipendenti dalle caratteristiche del lavoro in sé, ma sono cruciali per trasferire competenze in attività differenti.
L’Isfol precisa che “il livello di successo sul lavoro nel prossimo futuro non sarà dato tanto dal tipo di professione intrapresa ma dalla maturazione nei singoli di doti da mettere in campo nell’attività lavorativa.
Ad esempio: creatività ed innovazione nel gestire la propria attività professionale, problem solving, comprensione della complessità dei vari linguaggi, comunicazione, negoziazione ed adattabilità”.
Le competenze tecnico-professionali, o hard skill
Vi sono infine le competenze tecnico/professionali, cioè l’insieme di conoscenze e capacità connesse all’esercizio efficace di determinate attività professionali nei diversi comparti o settori.
Le soft skill sono le nuove competenze di base
A questo punto mi si è chiarito l’equivoco del perché al tavolo di lavoro si equiparassero le competenze di base alle competenze trasversali!
Il mondo del lavoro è cambiato, anzi sta cambiando così velocemente che le competenze trasversali (soft skills) sono diventate competenze di base. Oggi, anche le soft skill sono indispensabili nel lavoro e nella vita, al pari delle conoscenze linguistiche, normative, economiche ed organizzative.
Promuovere le soft skill per affrontare il futuro del lavoro
È quindi indispensabile favorire e promuovere le competenze di relazione e comunicative, la capacità di gestire lo stress e i conflitti, la capacità di lavorare in gruppo, l’ascolto, l’empatia, la perseveranza nel raggiungere gli obiettivi e tanto altro. E dobbiamo partire dalla capacità riflessiva e di autoesame di sé, che consente innanzitutto di osservare noi stessi e di capire in che cosa possiamo migliorare.
Non si può generalizzare, ma i “Millenials” e i “Post Millenials” l’hanno già capito e ci stanno lavorando. Chi ha qualche anno in più fa forse più fatica a vederlo e ad ammetterlo, legato a schemi lavorativi datati e non più attuali.
In ogni caso, al di là dall’età anagrafica, per riuscire a stare sul mercato e affrontare la velocità con cui cambia il modo di lavorare è necessario mettersi in gioco e formarsi sulle soft skill.
Certo, alcuni le troveranno facili e familiari, e qualcuno forse le troverà più difficili, perché legate ad aspetti caratteriali ed emozionali. Tuttavia, le soft skill sono oggi competenze di base: è arrivato il momento di considerarle tali!
Emanuela
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