Tra i vari aiuti economici introdotti dal DL “Cura Italia” troviamo alcune misure a sostegno della filiera della stampa, il cosiddetto bonus pubblicità.
Si tratta, in realtà, di un bonus creato nel 2018 con l’obiettivo di fornire un credito d’imposta per le imprese (piccole e grandi), i lavoratori autonomi e gli enti non commerciali incentivando gli investimenti pubblicitari su giornali (digitali e cartacei), televisione e radio con lo scopo di accrescere le proprie entrate. Non sono ammesse le spese sostenute per la pubblicità sui social media o quella attraverso banner pubblicitari su portali online, i volantini cartacei periodici e la pubblicità su cartellonistica.
Con le modifiche apportate per il 2020, il bonus pubblicità verrà concesso nella misura unica del 30% del totale di tutti gli investimenti effettuati (e non più entro il 75% dei soli investimenti incrementali), nel limite massimo di spesa di 27,5 milioni di euro.
Per fruire del credito d’imposta, i soggetti interessati devono presentare su un’apposita piattaforma dell’Agenzia delle Entrate:
- la Comunicazione per l’accesso al credito d’imposta (per quest’anno da presentare dal 1 al 30 settembre 2020) contenente i dati degli investimenti effettuati o da effettuare nell’anno agevolato;
- la Dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettuati (da presentare dal 1 al 31 gennaio dell’anno successivo) per dichiarare che gli investimenti indicati nella comunicazione per l’accesso al credito d’imposta siano stati effettivamente realizzati.
Teniamo a precisare che, le nuove domande potranno essere presentate dal 1 al 30 settembre 2020, le quali si andranno ad aggiungere a quelle già presentate tra il 1 ed il 31 marzo 2020 (data di presentazione originaria).
La norma non specifica le modalità di pagamento delle fatture relative agli investimenti agevolabili ma il nostro consiglio è quello di utilizzare strumenti tracciabili.
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