L’economia circolare ci aiuterà a uscire dalla crisi post-Covid19?
Per economia circolare si intendono quei modelli economici che fanno perno sul riciclo/riuso/riutilizzo delle risorse, determinando – da un punto di vista strettamente economico – il passaggio del rifiuto dallo status di costo allo status di risorsa produttiva.
Il rifiuto o lo scarto diventano quindi un’opportunità di ricavo oppure semplicemente un minore costo, perché possono essere riutilizzati in nuovi processi produttivi invece di essere buttati, risparmiando molto spesso i costi di smaltimento.
Il principio è quello che utilizzavano in nostri nonni per risparmiare
Oggi oltre all’aspetto economico – o meglio prima dell’aspetto economico – c’è l’attenzione all’ambiente, che ci dà anche un’opportunità concreta di ricaduta sui ricavi anche per altre ragioni.
L’economia circolare è condivisione e prestito.
Economia circolare, green economy, sharing economy…
Sul web e sui quotidiani non si fa che parlare di economia circolare, green economy, industria green, pmi sostenibili, sharing economy e simili.
I finanziamenti e le opportunità di ottenere contributi stanno aumentando, sia a livello nazionale sia a livello europeo, e il linguaggio è diventato più semplice ed accessibile.
Le opportunità dell’economia circolare
I giovani – e anche i meno giovani – comprano green e fanno attenzione ai comportamenti socialmente responsabili delle aziende da cui acquistano. Sempre più spesso condividono beni e servizi e preferiscono noleggiare rispetto al possedere.
Altrettanto spesso sono i clienti con cui lavoriamo che ci chiedono di essere sostenibili, in particolar modo se ci rapportiamo con enti pubblici.
Negli ultimi anni la normativa si è evoluta in tale direzione e ha accompagnato e sta accompagnando la transizione, imponendo gradualmente comportamenti ambientalmente e socialmente responsabili.
Il circolo virtuoso dell’economia circolare
L’economia circolare e tutto quello che è connesso con l’economia circolare genera quindi valore che viene percepito da chi acquista.
Questo determina un’opportunità di crescita e sviluppo a sua volta circolare, che viene veicolata e condivisa in un processo virtuoso tra chi acquista e chi vede.
Le opportunità lavorative dell’economia circolare
Oltre alla ricaduta sui ricavi l’economia circolare genererà – e sta già generando – nuove opportunità lavorative, perché saranno necessarie nuove competenze tecniche e specialistiche.
E’ quindi anche un’occasione di qualificazione e riqualificazione lavorativa, essendo multidisciplinare e spaziando su ambiti che tra loro possono sembrare lontani ma che non necessariamente lo sono.
Accanto alle nuove competenze tecniche saranno necessarie competenze trasversali.
La collaborazione è la base dell’economia circolare
L’economia circolare è relazionale, si basa sulla collaborazione con gli altri e sull’accettazione del pensiero diverso dal proprio, che allarga lo sguardo in un’apertura a nuove soluzioni e nuove idee.
Non si può generalizzare, ma spesso l’economia lineare a cui eravamo abituati era individualista e orientata alla difesa dall’altro, che veniva invece visto come un antagonista, pronto a rubare idee e fatturato.
Nell’economia circolare è invece fondamentale la collaborazione con l’altro e la condivisione del percorso. Diventa quindi necessariamente multidisciplinare e richiede la disponibilità alla contaminazione dei saperi.
Ed è per tutti questi motivi che l’economia circolare è un’opportunità da non perdere, che ci aiuterà ad uscire dalla crisi post- Covid19.
Articolo a cura di Emanuela Barreri
Originariamente pubblicato su Ratio Quotidiano 20-10-20