Spesso ci dimentichiamo di quanto sia fondamentale la comunicazione affinché i rapporti tra le persone funzionino.
La maggior parte delle incomprensioni e dei malumori, in ambito lavorativo ma anche in altri ambiti, deriva da malintesi e fraintendimenti che potrebbero essere evitati se le persone migliorassero il loro modo di comunicare.
Negli interventi consulenziali presso le aziende mi è capitato molte volte di individuare problemi comunicativi, perché facendo colloqui con persone diverse mi vengono descritte le stesse situazioni vissute in modo diverso, per cui mi accorgo di cosa manca alla comunicazione interna di quell’azienda.
Ognuno pensa che l’altro sappia delle cose ma l’altro non le sa
Siamo abituati a vedere il problema nell’altro e non ci rendiamo conto che una parola in più, un chiarimento o una precisazione sarebbero preziosi.
“Esplicitare l’ovvio”.
Non so chi l’abbia detto ma è una frase che uso spesso e che dovremmo ricordarci tutti. Sembra banale, ma non lo è. Quello che è ovvio per noi non lo è per gli altri, l’importanza e la priorità che diamo alle cose è diversa per ciascuno di noi. I percorsi della mente altrui ci sembrano talvolta incomprensibili, ma se per noi non hanno senso è probabile che lo abbiano per loro.
E purtroppo se la comunicazione in azienda non è buona il clima spesso ne risente
Innanzitutto non si possono raggiungere gli obiettivi aziendali senza una buona comunicazione, perché tutto viene rallentato ed ostacolato. E nella improbabile ipotesi in cui gli obiettivi vengano invece raggiunti con una buona comunicazione è verosimile che con una buona comunicazione si sarebbero ottenuti risultati migliori, se non altro a livello di benessere lavorativo.
Ma soprattutto se la comunicazione non è fluida e scorrevole non solo ci sono dei rallentamenti ma spesso anche il clima ne risente in modo rilevante, perché possono nascere dubbi, sospetti e fraintendimenti che possono portare ad un malessere aziendale importante.
È quindi sostanziale curare i flussi informativi all’interno dell’azienda e facilitare la condivisione delle informazioni, cercando di evitare fraintendimenti e favorendo la libera espressione di ciascuno, senza adottare comportamenti giudicanti.
È importante curare la comunicazione tra i dipendenti ma anche tra capi e collaboratori, favorendo la libera espressione di ciascuno con un approccio di apertura e fiducia.
Chi guida un’azienda dovrebbe prestare attenzione alla comunicazione verbale ma anche alla comunicazione non verbale, ai toni e alla gestualità utilizzati nelle diverse situazioni lavorative. Agli aspetti emozionali che ci sono dietro alle parole, perché anche nelle situazioni lavorative le emozioni hanno un peso importante.
In particolar modo chi ha compiti direttivi dovrebbe ascoltare di più e parlare di meno, in modo da mettersi in ascolto e capire i punti di forza e di debolezza comunicativi della propria organizzazione, cominciando innanzitutto col curare il proprio modo di comunicare.
La comunicazione varia a seconda del ruolo di ciascuno ed è importante dare il buon esempio, imparando ad essere assertivi, cioè ad esprimere il proprio punto di vista nel rispetto delle altre persone, in modo da favorire un clima aperto e sincero, basato sulla reciproca fiducia.
E se oltre all’assertività si impara anche a fermarsi ed ascoltare, come ben argomentato da Edgar Schein in “L’arte di fare domande”, il clima migliorerà perché migliorerà la comunicazione dal basso verso l’alto, indispensabile nelle organizzazioni.
Articolo di Emanuela Barreri originariamente pubblicato il 19/01/2022 su Ratio Quotidiano
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