Le mura che ci costruiamo attorno tengono fuori la tristezza ma tengono fuori anche la gioia. (cit. Jim Rohn)
La paura di scoprirci e di esporci agli altri nelle nostre debolezze e fragilità – che lo siano veramente o che noi riteniamo tali – può portarci a non vivere pienamente, perché rimanendo al sicuro nella nostra zona protetta e tenendo lontani gli altri, non corriamo il rischio di essere feriti, ma allo stesso tempo perdiamo delle emozioni.
Mettere distanza tra noi e gli altri ci consente di evitare il loro giudizio e la paura di non essere accettati, in quanto esponendoci il minimo possibile abbiamo sempre la sensazione di essere al sicuro nel nostro perimetro protetto.
Siamo stati cresciuti a “Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”, per cui per scatta immediata la distanza di sicurezza, che ci protegge ma al tempo stesso ci limita.
Dipende da come ci sentiamo e da come stiamo in quel momento o in quella situazione, ci sono volte in cui ce la sentiamo di esporci e altre in cui vorremmo nascondere la testa sotto la sabbia o diventare invisibili.
Non è con tutti uguale, ci sono persone di cui ci fidiamo istintivamente e altre con le quali ci chiudiamo a riccio.
La paura di essere feriti o traditi ha radici lontane ed è probabilmente legata a situazioni che abbiamo vissuto in passato che fanno sì che in determinati momenti o con determinate persone abbiamo bisogno di tenere una distanza di sicurezza, più o meno variabile.
Accettare il rischio di soffrire accorciando la distanza dagli altri richiede consapevolezza dei propri limiti, conoscenza di sé e talvolta anche coraggio, perché l’autonomia emotiva non è un percorso facile e immediato, ma una conquista che si costruisce passo dopo passo, che ci consente di vivere con gioia e pienamente.
Un saluto da Emanuela Barreri
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Articolo a cura di Emanuela Barreri, originariamente apparso su Turin Business Network Donnahttps://tbndonna.it/categorie/rubriche/psiche-era-una-donna/