“Gli omessi versamenti sono reato penale?”
Questo sarà l’argomento che tratteremo oggi, ma cercando di non prenderlo troppo sul serio.
La conoscenza è l’unica arma che abbiamo per essere veramente liberi.

Nei nostri precedenti articoli vi abbiamo parlato delle varie possibilità a nostra disposizione per rimediare ad un mancato pagamento di imposte e dei mezzi a disposizione del Fisco per riscuotere le somme ad esso dovute.

Abbiamo analizzato il ravvedimento operoso, la comunicazione d’irregolarità, la cartella di pagamento, il fermo amministrativo; ma a questo punto una domanda sorge spontanea “l’omesso versamento di imposte è un reato penalmente perseguibile?”.

La risposta è purtroppo affermativa, ma il nostro legislatore, per fortuna, ha fissato degli importi minimi di imposta omessa oltre i quali si configura il reato penale, per evitare che qualsiasi “dimenticanza” venga punita.

In questo periodo di crisi le due ipotesi più frequenti sono sicuramente l’omesso versamento di ritenute certificate e l’omesso versamento di Iva. La pena prevista in entrambi i casi è costituita dalla reclusione da 6 mesi ad un massimo di 2 anni.

Nel caso dell’omesso versamento di ritenute certificate è punito chi non versa entro il termine previsto per la dichiarazione annuale ritenute per un’ ammontare superiore a 150.000 euro.
Nel caso di omesso versamento di Iva viene invece punito chi non versa, entro il termine per il versamento dell’acconto iva relativo al periodo d’imposta successivo, un‘ ammontare di iva superiore a 250.000 euro per ciascun periodo d’imposta.

Pertanto nel caso in cui un contribuente avesse dimenticato di versare ritenute o iva nel corso dell’anno è meglio verificarne gli importi e se le disponibilità finanziarie lo consentono riportare le somme omesse entro i precedenti limiti, sia di ammontare che temporali, per evitare l’instaurazione di procedimenti penali.

Ciao da Stefano e Marta

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