Influencer, Youtuber e Content Creator: partita IVA e codici ATECO per le professioni digitali

Nel contesto sempre più digitale in cui viviamo emergono nuove professioni che stanno ridefinendo il panorama del lavoro. Parliamo di Influencer, Content Creator e Youtuber, che hanno saputo trasformare la propria immagine in un potente strumento imprenditoriale.

in questo articolo vedremo come lavorano i nuovi professionisti del digitale, come guadagnano, e come gestire dal punto di vista fiscale le professioni di Influencer e Youtuber. 

Professione Influencer: costruire un’attività redditizia sui social

Nonostante sia probabilmente tra le più redditizie e ambite professioni digitali, non esiste ancora una definizione ufficiale o legale di Influencer. Il vocabolario Treccani ha aggiunto il termine “Influencer” come neologismo nel 2017, con la seguente definizione:

Influencer
s. m. e f. Personaggio di successo, popolare nei social network e in generale molto seguito dai media, che è in grado di influire sui comportamenti e sulle scelte di un determinato pubblico.
dal Vocabolario Treccani 

L’Influencer nasce per hobby: ragazzi e ragazze hanno iniziato a mostrarsi sui social pubblicando foto e video di indumenti, luoghi vistati (bar, ristoranti, viaggi), prodotti utilizzati, che con l’evoluzione delle piattaforme (come Instagram che nel 2016 introduce le c.d Stories*) sono diventati veri e propri racconti della vita quotidiana, dei viaggi e dei propri pensieri.

I follower*, ovvero chi segue qualcuno sui social, danno loro fiducia e scelgono di seguirne i consigli o lo stile di vita; a tutti gli effetti, gli Influencer sono in grado di influenzare chi li segue. Da qui che nasce il nome… e anche il business!

Come guadagna un Influencer?

L’Influencer acquista fama sui social (al momento i social più redditizi sembrano essere Instagram e Tiktok) ottenendo un elevato numero di follower e “influenza” la sua community* attraverso la pubblicazione di contenuti sui propri profili.

In breve, pubblicando contenuti ben studiati regolarmente, l’Influencer conquista la fiducia dai follower ed è in grado di influenzare il comportamento economico degli utenti, indirizzandoli nella scelta e acquisto di beni e servizi. Questo rende l’Influencer appetibile per le aziende, con cui quindi può stipulare contratti di sponsorizzazione e collaborazione.

Infatti, anche grazie agli Influencer, negli ultimi 10 anni vi è stato un progressivo spostamento degli investimenti pubblicitari dalla televisione ai social network.

Il lavoro dello Youtuber: creare e monetizzare contenuti video

Il vocabolario Treccani ha inserito la definizione di Youtuber nel 2015 come neologismo, e riporta:

Youtuber
s. m. e f. Persona, di solito giovane, iscritta alla comunità del sito di condivisione YouTube®, che carica video originali in cui si esibisce in una sorta di spettacolo personale, consistente nel commento più o meno scherzoso delle fasi del videogioco in cui è impegnata, nelle imitazioni di celebri cantanti pop e simili, ottenendo talvolta popolarità e successo commerciale.
dal Vocabolario Treccani 

In breve, lo Youtuber è un utente che realizza e condivide video su YouTube con l’obiettivo di suscitare interesse nei suoi follower, che, se ha successo, aumentano.
L’aumento dei follower è ciò che può condurre uno Youtuber alla fama: come per gli Influencer, anche Youtuber con molti follower diventano appetibili commercialmente.

Molti Youtuber sono anche artisti, professionisti o divulgatori, distinguendosi per la loro capacità di generare contenuti di spettacolo e grazie all’attività divulgativa. Le loro capacità nel creare e condividere contenuti video interessanti consente agli Youtuber di acquisire influenza nel loro settore di riferimento. Esistono Youtuber per ogni settore: personal trainer, truccatori, ballerini, scienziati, viaggiatori…

Come si guadagna con Youtube?

Le modalità di profitto per gli Youtuber includono
• la pubblicità
• gli abbonamenti ai contenuti speciali attraverso apposite piattaforme (ad es. Patreon)
• YouTube Premium
• la vendita di merchandise
• le sponsorizzazioni o collaborazioni con aziende.

Come nel caso degli Influencer, infatti, le aziende collaborano con gli Youtuber per avvalersi della notorietà del professionista e rivolgersi alla sua “nicchia” di follower, ritenuti nel target dell’azienda.

P.IVA, Regime Fiscale e Codice ATECO per Influencer e Youtuber

I redditi generati dalle professioni di Youtuber e Influencer sono a tutti gli effetti considerati redditi da lavoro autonomo. Come ogni attività sono quindi soggetti a tassazione e se si superano certi limiti Influencer, Youtuber e Content Creator hanno l’obbligo di aprire partita iva.

Quando bisogna aprire la Partita IVA come Influencer o Youtuber?

L’obbligo di apertura della partita IVA per Influencer e Youtuber nasce nel momento in cui l’attività si trasforma da occasionale ad abituale. L’abitualità si riferisce alla regolarità e continuità dell’attività. Il concetto di abitualità è da sempre al centro di discussioni, poiché non delimita un confine netto e preciso.

E per quanto riguarda l’INPS?
Ai fini contributivi, invece, l’INPS pone una soglia di 5mila euro annui per l’esenzione dall’obbligo contributivo.

Regime fiscale per Influencer e Youtuber: ordinario o forfettario?

Nel momento in cui Influencer e Youtuber devono aprire Partita IVA, la scelta del regime fiscale è una delle prime e più importanti da fare, in quanto influenza direttamente alcuni aspetti della gestione della partita IVA:

  •  Regime ordinario
    il regime ordinario prevede l’applicazione dell’IVA e sconta la tassazione IRPEF sul reddito (incassi-pagamenti inerenti all’attività). La tassazione IRPEF è proporzionale a scaglioni e l’aliquota minima è del 23%.
  • Regime forfettario
    Il regime forfettario non prevede l’applicazione dell’IVA e sconta una tassazione sostitutiva all’IRPEF pari al 15% fissa (5% per i primi 5 anni in caso di nuova attività) solo sugli incassi dell’anno e “forfettizzando” i costi, indipendentemente da quelli sostenuti realmente.

Attenzione però: per aderire al regime forfettario è necessario rispettare determinati requisiti.

Quali sono i codici ATECO più adatti alle professioni di Influencer e Youtuber?

La scelta del codice ATECO è essenziale per l’apertura della partita IVA: infatti, per richiedere il numero di partita IVA come Influencer o Youtuber è necessario indicare il codice ATECO, ovvero un codice definito dall’Istat che definisce e identifica l’attività del professionista o dell’impresa.

Tenendo conto che l’ultimo aggiornamento dell’elenco dei codici ATECO risale al 2007, non sono ad oggi contemplati codici ATECO specifici per Influencer, Content Creator e Youtuber. In generale, per tutte le nuove professioni digitali in continua crescita non sono ancora stati inseriti dei codici ATECO precisi.

Dovendo però necessariamente trovare un codice appropriato e tenendo conto della differenza di un’attività dall’altra, i codici ATECO adatti alle professioni di Influencer o Youtuber includono ad esempio la conduzione di campagne marketing e l’ideazione di campagne pubblicitarie.

Quali sono i codici ATECO consigliati per Influencer e Youtuber? Eccone alcuni:

  • 73.11.02 conduzione di campagne marketing;
  • 73.11.01 ideazione di campagne pubblicitarie;
  • 74.09.99 altre attività professionali NCA (Non Codificato Altrove)

* Piccolo glossario delle nuove professioni digitali: Influencer e Youtuber

  • Stories
    Le storie di Instagram sono contenuti foto e video verticali che scompaiono dopo 24 ore, permettendo agli utenti di condividere momenti della loro giornata in modo temporaneo. Appaiono solo nella parte superiore dell’app di Instagram e possono essere integrate con strumenti interattivi come adesivi, sondaggi e filtri, per personalizzare e arricchire i contenuti.
  • Follower
    Utente che sceglie di seguire e visualizzare i contenuti di un altro utente sui social media, per essere sempre aggiornato su tutti i contenuti pubblicati.
  • Community
    Gruppo di persone con interessi comuni che si relazionano tra loro attraverso piattaforme social come Instagram.

 

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