Politiche di bilancio anno 2020 – Strategie e valutazioni

L’anno che sta per concludersi è stato certamente un anno particolare, ciò che è stato pianificato a inizio 2020 è stato quasi totalmente vanificato per molte imprese.

Oggi quindi, in previsione della chiusura dei bilanci, ci si trova a dover fare i conti con nuove strategie e diverse valutazioni.

 

Al fine di dare alcuni spunti di riflessione, abbiamo riassunto di seguito alcune possibilità che possono essere messe in atto, suddividendole in “Politiche di bilancio” e “crediti d’imposta”.

L’elenco è ovviamente esemplificativo e non esaustivo.

Politiche di bilancio 2020

  • TFM – trattamento di fine mandato:

Si tratta dell’equivalente del TFR per gli amministratori di una società, ovvero un’indennità che la Società può riconoscere al termine dell’incarico affidato agli amministratori.

Si tratta di un accordo tra la società e i suoi amministratori, è indispensabile quindi una delibera dell’assemblea dei soci di cui dev’essere dimostrata la data certa.

NB: Se si rispettano determinati requisiti il costo può essere interamente deducibile ed esente da contribuzione.

  • Donazioni ad enti benefici:

Nel caso di donazioni da parte di aziende verso un’associazione di volontariato, l’importo di tale donazione può essere oggetto di una deduzione fiscale. L’importo della donazione può essere dedotto, entro il 10% del reddito complessivo.

  • Sospensione ammortamenti:

Con la conversione in legge del Decreto Agosto è stata introdotta la possibilità di sospendere per l’anno 2020 gli ammortamenti annuali dei beni materiali e immateriali. Il piano di ammortamento originario sarà quindi prolungato di un anno e sarà obbligatorio destinare a una riserva gli utili di ammontare pari alla quota di ammortamento sospesa.

  • Trattamento delle perdite:

In via esclusivamente transitoria, per il 2020, in caso la perdita d’esercizio erodesse il Capitale sociale di oltre un terzo (entro il limite del minimo legale) e questa non venga parzialmente ripianata l’anno successivo, non è obbligatoria la riduzione del Capitale Sociale in proporzione alle perdite accertate. In caso di perdita superiore ad un terzo del Capitale sociale (al di sotto del minimo legale) non sarà necessario deliberare la riduzione del capitale e la successiva ricapitalizzazione o trasformazione in società di persone, non opera neanche la causa di scioglimento.

  • Welfare aziendale

Per welfare aziendale si intende l’insieme di iniziative, beni e servizi messi a disposizione dall’impresa per i propri dipendenti. Può essere erogato direttamente dall’azienda o tramite fornitori e il decreto agosto ha innalzato la soglia di esenzione fiscale ai 516,46€ per l’impresa, oltre ad essere esente da imposte e contributi.

  • Accantonamento del TFR a fondi pensione

Si tratta di una politica di bilancio finanziaria più che economica. Infatti, la quota di TFR per ogni dipendente viene accantonata ogni anno a bilancio, spesso però ci si trova in difficoltà nel momento della liquidazione, per questo esistono fondi pensione in cui destinare una parte o l’intera quota del TFR maturata mensilmente, in modo da suddividere la liquidità e non trovarsi in difficoltà a distanza di anni.

  • Piani assicurativi

Ogni assicurazione inerente all’attività di impresa ed intestata alla società è deducibile, compresa l’RC dell’Amministratore. Non è deducibile dalla società ma dalla persona fisica la pensione complementare integrativa.

  • Nuove strategie di business del periodo covid

Non si tratta di una politica economica o finanziaria, ma piuttosto gestionale. Questo periodo duro e faticoso per molte realtà, ha comunque dato l’occasione per sviluppare strategie di business alternative che hanno portato come effetto riduzioni di costi o aumenti di fatturato.

Per maggiori spunti:

Crediti d’imposta

  • Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali

Articolo originale dal sito del Governo Italiano qui

Il credito si applica agli investimenti effettuati a decorrere dal 1° gennaio 2020 e fino al 31 dicembre 2020.

Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione in cinque quote annuali di pari importo, ridotte a tre per gli investimenti in beni immateriali, a decorrere dall’anno successivo a quello di entrata in funzione dei beni.

Il credito d’imposta spetta a tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali. Il credito d’imposta del 6% per gli investimenti in altri beni strumentali materiali è riconosciuto anche agli esercenti arti e professioni.

Nello specifico, si suddividono in:

Per gli investimenti in beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati:

  • 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
  • 20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro

Per gli investimenti in beni strumentali immateriali funzionali ai processi di trasformazione 4.0:

  • 15% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 700.000. Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza

Per investimenti in altri beni strumentali materiali:

  • 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro

L’incentivo ha sostituito le precedenti discipline del super e dell’iper ammortamento che, per gli investimenti negli stessi beni, riconoscevano una maggiorazione del costo di acquisizione, permettendo una maggiore deduzione di quote di ammortamento e canoni di leasing.

  • Credito d’imposta per investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica

Articolo originale dal sito del Governo Italiano qui

Il credito si applica alle spese in Ricerca, Sviluppo, Innovazione e Design sostenute nel periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019. Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione in tre quote annuali di pari importo a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di maturazione. La base di calcolo del credito d’imposta deve essere assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti per le stesse spese ammissibili.

Nello specifico, si suddividono in:

Attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico:

  • 12% delle spese agevolabili nel limite massimo di 3 milioni di euro

Attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati:

  • 6% delle spese agevolabili nel limite massimo di 1,5 milioni di euro
  • 10% delle spese agevolabili nel limite massimo di 1,5 milioni di euro in caso di attività di innovazione tecnologica finalizzate al raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0

Attività di design e ideazione estetica per la concezione e realizzazione dei nuovi prodotti e campionari nei settori tessile e della moda, calzaturiero, dell’occhialeria, orafo, del mobile e dell’arredo e della ceramica, e altri individuati con successivo decreto ministeriale:

  • 6% delle spese agevolabili nel limite massimo di 1,5 milioni di euro.

  • Credito d’imposta formazione 4.0

Articolo originale dal sito del Governo Italiano qui 

Il credito d’imposta in percentuale delle spese relative al personale dipendente impegnato nelle attività di formazione ammissibili, limitatamente al costo aziendale riferito alle ore o alle giornate di formazione.
In particolare, è riconosciuto in misura del:

  • 50% delle spese ammissibili e nel limite massimo annuale di €. 300.000 per le piccole imprese
  • 40% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di €. 250.000 per le medie imprese
  • 30% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di €. 250.000 le grandi imprese

La fruizione del beneficio spettante è subordinata alla condizione del rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori. Il credito si applica alle spese di formazione sostenute nel periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019.

Sussistono obblighi di documentazione contabile certificata.

Sussiste l’obbligo di conservazione di una relazione che illustri le modalità organizzative e i contenuti delle attività di formazione svolte.

  • Beni strumentali (“Nuova Sabatini”)

Articolo originale dal sito del Governo Italiano qui

La misura sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali.

Possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e medie imprese (PMI).

Le agevolazioni consistono nella concessione da parte di banche e intermediari finanziari di finanziamenti per sostenere gli investimenti previsti dalla misura, nonché di un contributo da parte del Ministero dello sviluppo economico rapportato agli interessi sui predetti finanziamenti.

L’investimento può essere interamente coperto dal finanziamento bancario (o leasing). Il finanziamento, che può essere assistito dalla garanzia del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” fino all’80% dell’ammontare del finanziamento stesso, deve essere: di durata non superiore a 5 anni, di importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro e interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili.

Image by rawpixel.com

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