Viviamo nell’era della comunicazione, o così si dice.
Eppure, nonostante tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione per comunicare gli uni con gli altri, spesso abbiamo la netta sensazione di non essere stati ascoltati, e ancor meno compresi.
Vero?
Nessuno è più capace di ascoltare?
Se non ci sentiamo ascoltati e capiti, di solito non è colpa dei mezzi di comunicazione, ma piuttosto di una diffusa distrazione collettiva, una reale o percepita “mancanza di interesse” da parte dei nostri interlocutori.
In un contesto lavorativo, una comunicazione poco efficace può portare a fraintendimenti o conflitti, risultando demotivante o addirittura dannosa per la produttività e la performance, oltre che per il benessere personale.
Costruire un rapporto di fiducia con le persone con cui lavoriamo è determinante per raggiungere obiettivi e risultati, ma anche se ne siamo tutti ben consapevoli, sembra spesso più facile a dirsi che a farsi!
L’importante è, come sempre, conoscere e utilizzare gli strumenti giusti: la comunicazione empatica è una soft skill che può essere appresa e allenata, ed è indispensabile per migliorare la comunicazione e, conseguentemente, i rapporti e le relazioni in azienda.
Che cos’è la comunicazione empatica
Comunicare bene è fondamentale per lavorare bene, e per comunicare bene sul lavoro è utile conoscere la comunicazione empatica, che è prima di tutto capacità di ascolto.
Comunicare in modo empatico significa impegnarsi nella comunicazione in atto, per connettersi anche a livello emotivo con il proprio interlocutore e per comprendere ciò che vuole dirci, non solo a parole.
Hey, mi stai ascoltando?
Se pensiamo che il nostro interlocutore non ci stia ascoltando, la nostra comunicazione non sta già funzionando.
Quante volte ci è sembrato che qualcuno fingesse di ascoltarci, e qualcun altro ci ascoltasse in modo selettivo, filtrando la conversazione e focalizzandosi solo su alcuni elementi del discorso? Idealmente, vorremmo che il nostro interlocutore prestasse piena attenzione a ciò che comunichiamo. Dovrebbe, insomma, concentrarsi su di noi… e ascoltarci sul serio!
Ma noi invece… quante volte abbiamo “finto di ascoltare” o ci siamo “distratti” durante una conversazione, ascoltando solo quello ci interessava – o faceva comodo? Sembra scontato, ma non possiamo pretendere che gli altri ci ascoltino se prima non facciamo uno sforzo per metterci nei loro panni. Il primo passo per una comunicazione più efficace è proprio un passo in avanti verso il nostro interlocutore, sforzandoci di ascoltarlo e capirlo.
Mettiamo in pratica l’ascolto empatico
Ascoltare in modo empatico significa ascoltare con l’obiettivo di capire, non solo di “sentire”.
Attraverso questo tipo di ascolto ci sforziamo di assumere il punto di vista di chi parla e comprendere ciò che prova. Ascoltare in modo empatico richiede tutta la nostra attenzione e sensibilità, in modo da aprirci allo scambio e all’interazione, senza preconcetti.
Solo ascoltando il nostro interlocutore con empatia, senza avere la fretta di interromperlo o di esprimere la nostra opinione, possiamo comprenderne il punto di vista e le idee. In questo modo costruiremo una comunicazione efficace, uno scambio costruttivo che potrà contribuire a creare un clima lavorativo sereno, positivo e stimolante.
Imparare a comunicare bene, per lavorare meglio
Assumendo il punto di vista altrui possiamo comprenderne le motivazioni e i ragionamenti, ma abbiamo anche l’opportunità di ampliare i nostri orizzonti e crescere. Uno sforzo collettivo per instaurare una comunicazione empatica sul luogo di lavoro contribuisce a sviluppare una relazione più profonda tra le persone, facendo sentire tutti più ascoltati e compresi e, di conseguenza, più soddisfatti e motivati.
L’empatia e la comunicazione empatica sono competenze indispensabili per gli imprenditori: come tali possono essere apprese e allenate con la pratica e l’impegno. E se desideri cominciare subito a sviluppare le competenze comunicative tue e del tuo team, siamo pronti ad aiutarti nel percorso!
Image by rawpixel.com
