Per difendersi contro le pretese e gli accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate non esiste solo la presentazione di un ricorso al Giudice Tributario.
In realtà i contribuenti hanno a disposizione una serie di istituti, che vengono definiti come “deflativi” del contenzioso tributario, cioè che evitano di ricorrere in Giudizio.
Tra questi vi è la possibilità di presentare un’istanza di accertamento con adesione.
Di che cosa si tratta?
Sia prima che dopo il ricevimento di un avviso di accertamento, può essere avviata tale procedura presentando all’ufficio dell’agenzia delle Entrate una domanda in carta semplice.
La presentazione della domanda comporta la sospensione per 90 giorni dei termini previsti per il ricorso tributario o per il pagamento delle somme contestate, mentre le sanzioni eventualmente applicate al termine del procedimento vengono ridotte ad 1/3 del minimo previsto per legge.
Cosa fa a questo punto l’Agenzia delle Entrate?
Entro 15 giorni dal ricevimento della domanda l’Agenzia comunica la data dell’“invito a comparire” ed inizia la fase del contraddittorio che, attraverso una serie di incontri successivi, potrà giungere o meno ad un accordo tra le parti.
– Se si raggiunge un accordo tra le parti viene sottoscritto un atto di adesione che si perfeziona soltanto con il pagamento delle somme eventualmente dovute.
– Invece, in caso di mancato raggiungimento dell’accordo, si può sempre fare ricorso al Giudice Tributario contro avviso di accertamento, avendo cura di rispettare i termini.
Attenzione però: se non ci si presenta al contraddittorio o non si espongono e documentano i fatti e le circostanze ritenute idonee a contrastare le pretese del fisco, potrebbe scattare la presunzione che si sta soltanto cercando di “ottenere del tempo” e di spostare il momento del pagamento, violando così i principi della correttezza e della buona fede, con la conseguenza del venir meno della sospensione temporale dei termini.
Pertanto l’accertamento con adesione consente di instaurare un vero e proprio dialogo tra il funzionario dell’agenzia delle Entrate e il contribuente, nel corso del quale entrambe le parti potranno fornire informazioni e documentazione al fine di definire la situazione evitando, si spera, di ricorrere alla più lunga e onerosa giustizia tributaria.
Un saluto da
Stefano e Marta
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